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Omicidio di Willy

L’omicidio di Willy ha scosso l’intero paese. Non si parla d’altro per la brutalità con cui tutto questo è avvenuto e forse, per fortuna, perché la gente non sopporta più questo modo di vivere senza regole. Le vittime sono i nostri figli ed è tutto troppo. Ecco perché c’è stato un movimento di pancia che ha toccato anche personaggi noti come Ghali, che ha raccontato una sua esperienza di bullismo, e come la senatrice Liliana Segre.

Chi è Liliana Segre

A 90 anni, la senatrice a vita Liliana Segre ha alle spalle una vita dura, fatta degli orrori dell’olocausto e di tante privazioni. Di religione ebraica, nata a Milano, è tra i 25 bambini italiani sopravvissuti al lager nazista. Nel corso degli anni ha sempre usato questa fortuna per testimoniare la violenza nazista e fascista e ancora adesso è una delle voci principali della memoria della Shoah. Quando fu nominata senatrice a vita dichiarò:

Mi hanno insegnato che chi salva una vita salva il mondo intero.

Chi meglio di lei può fare un intervento sul folle omicidio di Willy?

Le dichiarazioni della Segre su Willy

Intervistata su Willy Monteiro, il giovane ragazzo di vent’anni massacrato di botte dal branco di Colleferro, la senatrice accende i riflettori su un forte senso di responsabilità:

Questa cosa mi ha fatto molta paura perché è stata come una sconfitta personale, mi ha fatto pensare che tutto ciò che ho provato a fare contro la violenza e l’odio, alla fine è servito a poco. Se ancora ci sono in giro persone che pensano di risolvere le proprie sconfitte personali picchiando il prossimo, siamo ancora in una società lontana dalla civiltà.

Siamo alle prese con un problema di mentalità fascista che ancora ci pervade e da cui non facciamo mai abbastanza per liberarci. Questa storia è un naufragio della civiltà su cui dovremmo riflettere seriamente.

Il pestaggio di quel ragazzino mi ha suscitato tormenti e ricordi terribili. L’ho trovata una barbarie assoluta.

L’esperienza dei lager

Per capire la profondità di Liliana Segre ha senso leggere la sua biografia intitolata “Sopravvissuta ad Aushwitza”, lavoro che racconta tutta la drammaticità della sua vita nel campo di concentramento. Eccone uno stralcio:

Vivevamo immersi nella zona grigia dell’indifferenza. L’ho sofferta, l’indifferenza. Li ho visti, quelli che voltavano la faccia dall’altra parte. Anche oggi ci sono persone che preferiscono non guardare.

La cultura dell’odio è tutt’altro che passata. Il culto dell’immagine non è per forza sfociabile in questo ma alcune pose non lasciano dubbi. Ritrarsi come bosso malavitosi con muscoli e tatuaggi in evidenza e sguardo da duri non è come postare foto di gattini e dobbiamo iniziare a farci caso. Da qui prende piede il fenomeno del Cyberbullismo che va controllato tenuto a bada.

I numeri del Cyberbullismo

Solo per mettere a fuoco rapidamente la situazione ecco i numeri delle vittime di cyberbullismo:

  • le vittime sono state il 22,2%;
  • nel 5,9% dei casi si è trattato di azioni ripetute (più volte al mese);
  • tra le 11-17enni si registra una quota più elevata di vittime;
  • il 7,1% delle ragazze che si collegano ad Internet o dispongono di un telefono cellulare sono state oggetto di vessazioni continue tramite Internet o telefono cellulare contro il 4,6% dei ragazzi;
  • circa il 7% dei bambini tra 11 e 13 anni è risultato vittima di prepotenze tramite cellulare o Internet una o più volte al mese, mentre la quota scende al 5,2% tra i ragazzi da 14 a 17 anni.

E se tuo figlio non fosse vittima di Cyberbullismo ma l’artefice, non combatterai questa battaglia da solo.

La copertura legale di Globale Casa

Tra le coperture che sono incluse nella nostra polizza Globale Casa ce n’é una che riguarda il Cyberbullismo. Il capo famiglia, infatti, gode della tutela legale necessaria per seguire un figlio minorenne eventualmente accusato di atti di bullismo cibernetico.

Non è questa la sede per trarre giudizi morali sull’operato di qualcuno. Si può sbagliare per tante ragioni o, addirittura, si può essere accusati ingiustamente. Resta solo il fatto che, in un momento così triste e difficile, tu non sarai solo a combattere la tua battaglia.

Vieni a scoprirne di più nella sede di Roma in via Timavo 3. Un nostro consulente sarà lieto di spiegarti tutto senza impegno.

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