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Coronavirus e congedo parentale straordinario

Il Decreto Cura Italia è stato concepito per salvare il lavoro degli italiani. I medici e tutto il personale sanitario stanno facendo miracoli per curare tutti gli infetti e contenere le perdite, lato salute, e questa è la priorità. Però l’aspetto finanziario della nazione, seppur secondario, lascerà segni sul nostro tessuto. Dopo decenni di crisi l’Italia se la passava bene e il mercato si stava riprendendo. Ora non sarà facile attraversare questo momento. Ecco perché il Presidente Conte ha voluto tranquillizzare tutti spiegando che sono in arrivo 22 miliardi per sanare la ferita. Soldi e strumenti come il congedo parentale straordinario da Coronavirus.

Nell’ottica di dare ai nostri clienti sempre le più importanti informazioni per farli vivere meglio, ecco quello che si sa ad oggi su questo tema precipuo.

Gli aiuti alle famiglie

La ragione per cui in queste ore si sente parlare tanto di Coronavirus e congedo parentale straordinario è che gli aiuti alle famiglie sono un’importante fetta del maxi decreto Cura Italia approvato lo scorso 16 marzo dal governo. Nello specifico, sono i 10 miliardi, mettendoci dentro anche gli aiuti ai lavoratori, messi sul piatto.

Nel “Decretone” rientra l’inserimento del congedo parentale straordinario da Coronavirus che vuole essere uno strumento per aiutare le famiglie con i figli minori ora a casa da scuola non si sa per quanto tempo.
Vediamo di cosa si tratta e come ottenerlo.

Cos’è il congedo parentale straordinario

In generale la definizione di congedo parentale è:

Un periodo di astensione facoltativo dal lavoro concesso ai genitori per prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita.

Tecnicamente è rivolto a lavoratrici e lavoratori dipendenti per cui questo strumento esclude dalla sua indennità:

  • i genitori disoccupati o sospesi;
  • i lavoratori domestici;
  • quelli a domicilio.

Chi può richiedere il congedo parentale straordinario

Il congedo parentale spetta ai genitori naturali ma anche a quelli adottivi e affidatari che sono, come si legge sul sito dell’Inps:

in costanza di rapporto di lavoro.

Qualora questo rapporto di lavoro finisca all’inizio o durante il periodo di congedo, il diritto al congedo decade dalla data d’interruzione del contratto. E col Coronavirus cosa cambia?

Coronavirus e congedo parentale straordinario

Il nuovo strumento giuridico adottato dal governo prevede il congedo parentale straordinario retribuito e quello non retribuito di 15 giorni totali o frazionati, per:

  • tutti i genitori lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico;
  • per quelli iscritti in via esclusiva alla Gestione separata.

Non solo. Se si ha diritto all’indennità, questa è estesa anche ai genitori lavoratori autonomi iscritti all’Inps.

Come si usufruisce del congedo

La fruizione del congedo, parentale straordinario la spiega dettagliatamente il decreto con queste parole:

E’ subordinata alla condizione che, nel nucleo familiare, non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore.

Cosa significa? Che per ottenere il congedo parentale straordinario da Coronavirus, entrambi i genitori devono lavorare e:

nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa.

Limiti alla richiesta del congedo

La buona notizia per gli italiani è che non ci sono limiti di età in caso di persone con disabilità per ottenere il congedo parentale straordinario. Chi le assiste potrà chiedere fino a 24 giorni in più di permesso nei prossimi due mesi. Dunque, i permessi già previsti dalla legge 104 potranno essere aumentati di 12 giorni.

Differenze col congedo parentale classico

Il nuovo strumento giuridico del congedo parentale straordinario da Coronavirus si rivolge ad un pubblico preciso:

  • genitori lavoratori con figli minori di 12 anni, che si trovano a casa per la chiusura delle scuole.

Oltre ai consueti diritti, si possono ottenere fino a 15 giorni in più (continuativi o frazionati) con una retribuzione al 50% dello stipendio o 1/365 del reddito nel caso dei genitori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata Inps (inclusi i lavoratori autonomi).

Attenzione. Anche i genitori di bambini e ragazzi di età compresa tra i 12 e i 16 anni possono richiedere un congedo parentale straordinario. In questo caso, però, non sarà retribuito. I 15 giorni massimi di assenza dal lavoro non figureranno dunque come ferie, ma non saranno riconosciuti nemmeno al 50% in busta paga.

Il futuro è complesso da scrutare ma almeno abbiamo dei bagliori di speranza verso cui puntare.

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